Decidere di ristrutturare il proprio bagno è una scelta da fare con particolare attenzione, poiché gli step richiesti da questa operazione necessitano di tempo, precisione ed accortezza.
La definizione del progetto, la scelta dei materiali, e, soprattutto, la selezione del team di professionisti che cureranno i vari passaggi del lavoro sono tutti aspetti estremamente delicati, i quali richiedono diligenza e meticolosità.
Le fasi di restyling del bagno
Per dare vita al progetto di ristrutturazione del nostro bagno, dovremo necessariamente passare per una serie di step, ognuno con le proprie peculiarità operative.
- Demolizione: la rimozione e il rifacimento di tutte le componenti da sostituire.
- Rifacimento degli impianti: la sostituzione, totale o parziale, dell’impianto idraulico esistente. Verranno scelti, come sostituti, gli impianti più moderni presenti in commercio.
- Posa di pavimenti e sanitari: la posa del massetto e dei pavimenti.
- Il collaudo: una vera e propria verifica, per confermare che tutti i lavori siano stati eseguiti correttamente.
Ristrutturare il bagno: manutenzione ordinaria o straordinaria?
La prima ed importante distinzione da fare è la tipologia di intervento edilizio che si ha intenzione di effettuare.
La ristrutturazione che verrà fatta sul bagno sarà un’opera di manutenzione ordinaria o straordinaria?
È fondamentale identificare la natura dell’intervento edilizio anche ai fini dell’applicazione di agevolazioni o bonus, che andremo ad elencare in seguito.
Secondo l’art. 3 comma 1 lettera b) del Testo unico dell’Edilizia 380/2001: “si intendono interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso”.
Lavori di manutenzione straordinaria saranno, ad esempio:
- la sostituzione di vecchie tubature,
- il rifacimento dell’impianto idrico o la realizzazione da zero di un nuovo bagno, a patto che esso sia all’interno di un edificio e non comporti un ampliamento ulteriore.
La manutenzione ordinaria, invece, consiste in un rinnovamento con la sostituzione soltanto di sanitari e rivestimenti; lavorando, quindi, su un bagno preesistente e modificandone solamente le rifiniture.
Se la ristrutturazione del bagno è legata alla necessità di un adeguamento per disabili o anziani, per sostituire la vasca o rendere fruibile il lavabo o quant’altro, siamo in regime di manutenzione ordinaria, dunque di edilizia libera.
È di fondamentale importanza inquadrare la tipologia di opera edilizia che si intende compiere, poiché questo step sarà il vincolo per il quale si potrà o meno usufruire di bonus e detrazioni fiscali sui lavori effettuati.
Infatti, le opere di manutenzione ordinaria non sono detraibili fiscalmente, se non affiancate e correlate ad interventi edilizi maggiori.
Permessi e Normative
Tutto ciò che rientra nella definizione legislativa di manutenzione ordinaria non necessita di titoli abilitativi; non occorre, quindi, fare alcuna comunicazione esterna, depositare documenti al Comune, né richiedere alcun permesso.
Opere di manutenzione ordinaria
Più approfondimenti sulla normativa relativa alla manutenzione ordinaria si trovano al seguente link Gazzetta Ufficiale – D.P.R. 380/2001 – art.6.
Per i lavori che fanno parte della manutenzione straordinaria sarà necessario presentare la C.I.L.A (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), una comunicazione al Comune di ubicazione dell’edificio, con la quale si segnala l’imminente inizio della ristrutturazione.
La C.I.L.A deve essere redatta da un tecnico professionista, come un geometra, un architetto o un ingegnere. Il documento deve essere accompagnato dalle relative planimetrie e prospetti; riporterà la dichiarazione del professionista riguardo al rispetto dell’opera del regolamento edilizio comunale, e le normative vigenti in materia sismica ed energetica.
Per vedere la normativa nel dettaglio, il link è il seguente : Gazzetta Ufficiale – D.lgs. 222/2016 – introduzione art. 6-bis
Opere di manutenzione straordinaria
Nel caso in cui la ristrutturazione del bagno si collochi tra le opere di manutenzione straordinaria che insistono su elementi strutturali (muri portanti, travi, pilastri, solai, ecc.), sarà necessario presentare la S.C.I.A. (Segnalazione Certificata Inizio Attività), un permesso da presentare sempre allo sportello unico dell’edilizia del Comune, che dovrà essere affiancata dal progetto di un Ingegnere e depositato al Genio civile (ufficio dove vengono depositati i calcoli strutturali).
Il Comune farà un’analisi degli atti abilitativi inerenti alla struttura e verificherà la presenza di eventuali irregolarità; se la situazione dovesse risultare regolare verrà autorizzato l’inizio dei lavori.
Più dettagli sulla norma sono reperibili al link : Gazzetta Ufficiale – D.P.R. 380/2001 – art. 22
Restyling del bagno: detrazioni fiscali e agevolazioni
Anche nel 2021, è possibile decidere di ristrutturare il proprio bagno affrontando le spese con maggior tranquillità, ed usufruendo di importanti riduzioni sulle somme finali.
Il Governo Italiano, con l’ultima Legge di Bilancio, ha, infatti, confermato il Bonus Ristrutturazioni anche per l’anno 2021.
Non tutte le opere edilizie possono godere di detrazioni e bonus fiscali
La sola sostituzione dei sanitari, ad esempio, non permette di sfruttare agevolazioni né riduzioni, trattandosi di un intervento di manutenzione ordinaria che apporta miglioramenti solo dal punto di vista estetico.
L’agevolazione fiscale concessa, consiste nella detrazione IRPEF del 50% del costo sostenuto, fino ad un massimo di €96.000 di importo totale.
Un altro aspetto rilevante è la modalità di pagamento
Infatti, i pagamenti dovranno essere effettuati in modo da poter essere tracciati, vale a dire mediante bonifico parlante, postale o bancario. Pagamenti a mezzo assegno, carte di credito, bancomat o contanti, non saranno accettati ai fini della concessione dell’agevolazione.
Per ciò che riguarda i beneficiari dei bonus di ristrutturazione, a poter usufruire delle detrazioni fiscali sono i proprietari dell’immobile e coloro che hanno il diritto di godimento o la nuda proprietà.
La detrazione è consentita anche per lavori svolti nella seconda/terza casa: dunque chi ha in programma di ristrutturare il locale bagno della propria casa al mare o in montagna, può benissimo approfittare di questa agevolazione fiscale.
Maggiori informazioni riguardo alle condizioni per la richiesta di agevolazione, possono essere reperite al seguente link : Agenzia delle Entrate – Condizioni per richiedere la detrazione.
Secondo l’art. 121, c. 1 del Decreto Rilancio, in alternativa alla detrazione, potresti optare:
“a) per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto fino a un importo massimo pari al corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, ivi inclusi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
- b) per la trasformazione del corrispondente importo in credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari. “
Si tratta quindi di cessione del credito o sconto in fattura
Nel primo caso si cederà direttamente il credito a terzi (banche, Poste, assicurazioni o altri soggetti), evitando, quindi, il passaggio attraverso le imprese e i fornitori.
Tramite lo sconto in fattura, invece, l’impresa incaricata di realizzare i lavori di ristrutturazione, anticiperà la spesa detraibile, quindi, dovrà essere versata solo parte della spesa, e, a sua volta, l’impresa potrà cedere o meno il credito a banche o ad altri intermediari.
Ristrutturare il bagno: Bonus Mobili
Il rifacimento complessivo del bagno, offre la possibilità di beneficiare di un ulteriore bonus: il Bonus Mobili.
Questa riduzione prevede una detrazione dall’IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, destinati all’arredamento di un immobile da ristrutturare.
Molto interessante è anche il fatto che “La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto d’intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente.”
Ciò sta a significare che sarà possibile usufruire del Bonus Mobili, anche se il mobile o l’elettrodomestico acquistato non è direttamente correlato alla porzione di edificio in ristrutturazione.
Per questo bonus l’importo massimo detraibile è di €16.000 (iva inclusa), per le spese sostenute fino al 31 Dicembre 2021.
L’elenco dei mobili ed elettrodomestici detraibili, è disponibile all’interno della guida dell’Agenzia delle Entrate.
Conclusione
In conclusione, essendo il bagno un servizio vitale all’interno della propria casa, è essenziale che le opere edilizie qui effettuate, siano realizzate con scrupolo e professionalità.
È consigliabile affidarsi a tecnici ed esperti competenti, che possano seguire e progettare i lavori nel rispetto della legge e delle normative che ne sanciscono la realizzazione.
Nel 2021 è possibile giovare e usufruire di bonus e agevolazioni sulle ristrutturazioni, che offrono un risparmio notevole sulle spese totali.
Questa garanzia è, forse, uno degli aspetti più positivi per i proprietari che intendono avventurarsi nel restyling di questo servizio indispensabile.